L’Ue guarda con preoccupazione alla situazione politica italiana e alla crisi di governo che rallenta i lavori sull’approvazione del Recovery plan.
L’Unione europea, attraverso le parole di Valdis Dombrovskis, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione politica italiana e per la crisi di governo che sta attraversando l’esecutivo guidato dal Premier Giuseppe Conte.
Le preoccupazioni dell’Ue sulla crisi di governo
“Il lavoro sul Recovery Plan italiano è in corso e spero che l’instabilità politica in Italia non metta a repentaglio questo lavoro“, ha dichiarato Valdis Dombrovskis come riferito dall’AGI. “L’Italia è il maggiore beneficiario e bisogna assicurarsi che i fondi arrivino, sono molto importanti per la ripresa in Italia“.
Gentiloni nei giorni scorsi aveva fatto sapere che il piano italiano andava bene ma andava rafforzato. Di fatto c’è ancora lavoro da fare. E se la crisi di governo rallentasse questi lavori?
“Le elargizioni agli Stati membri saranno soggetti al raggiungimento di traguardi e obiettivi, e questo riguarda sia gli investimenti che i progetti di riforma. Se si guardano i piani che sono stati presentati finora, è necessario un pò più di lavoro sulla precisione degli obiettivi, cioè esattamente quali eventi innescherebbero la ricezione dei fondi”, ha proseguito il vice presidente della Commissione Ue. E non è un mistero che l’Italia è l’osservata speciale. L’Unione europea investe tanto per il nostro Paese ma vuole che l’investimento abbia un senso. Altrimenti si chiudono i rubinetti.
I lavori per l’approvazione del Recovery plan
Ovviamente l’Unione europea non è intervenuta nel merito della crisi di governo che sta vivendo l’Italia. Bruxelles spera di avere presto la bozza del Recovery plan italiano e spera che il documento venga inviato da una maggioranza stabile con la quale poi continuare a confrontarsi. Questo non lo dice nessuno, ma evidentemente l’Unione europea spera di poter lavorare con un governo di ispirazione europeista. Di fatto la condizioni dettata da Conte ai volenterosi o responsabili che dir si voglia.
I tempi stringono
Conte deve chiudere questo momento di incertezza politica nel minor tempo possibile per evitare di chiudere in ritardo il discorso sul recovery plan. Un ritardo che comporterebbe un rinvio della ricezione dei fondi europei. Ed è inutile evidenziare come l’Italia un ritardo in tal senso non se lo può permettere alla luce di una situazione economica delicatissima e di una crisi economica ancora in corso che sta soffocando gli imprenditori.
